"Padre Mauri fu mosso da una inesauribile ansia per la santità dei cristiani, per la loro spiritualità, per il loro lasciarsi "intessere di fibre eucaristiche" e diventare "cooperatori col Divino Spirito". Per il mondo laicale, e particolarmente i coniugati, richiamava "il carisma sponsale", mentre per la Chiesa del tempo ha avvalorato "il mondo femminile" entrando nella realtà del vissuto della società. Lui stesso trasmette come raggiungere l'obiettivo della santità: "Non occorrono istituzioni ed opere, ma oasi spirituali in cui elevare le anime per ascendere nelle vie del Signore". Dal suo operare in questo settore nasce la sua "teologia della nuzialità", che trova alimento nella coscienza di un pastore attento lettore della positività dell'esperienza coniugale, considerata nel progetto del Creatore e del Redentore visto nella sua realtà di Sposo. Lo sviluppo del carisma di Padre Mauri e la sua spiritualità sono un insegnamento affascinante per tutti, e in particolare per quelle famiglie che oggi possono offrire testimonianza e servizio pastorale a sostegno dei più deboli." (dalla presentazione di Mons. Giulio Sanguineti) Con testi di: Alberto Tanasini, Roberto Falciola, Paolo Blasetti, Renzo Bonetti, Nicoletta e Davide Oreglia, Francesco Pilloni, Vito Angiuli, Charles Hakizimana, Anastase Nzabonimana, Silas Ndagijimana, Alphonsine Mujawimana, Claudine Umubyeyi.
Una fede che non cerca la propria intelligenza non è pienamente accolta né veramente pensata né fedelmente vissuta: oggi è più che mai necessario che la Chiesa pensi la fede e che la fede tomi a pensare, dandosi un nuovo impulso missionario per capire l'uomo alla luce del Vangelo. Un percorso articolato all'interno del rapporto tra fede e cultura nel mondo contemporaneo che, coniugando spessore spirituale e saldezza concettuale, vuole proporsi come un invito a essere cristiani all' altezza di un mondo in cui la verità ha cittadinanza solo se rivestita di autenticità.
"Dio non è indifferente! A Dio importa dell'umanità, Dio non l'abbandona! All'inizio del nuovo anno, vorrei accompagnare con questo mio profondo convincimento gli auguri di abbondanti benedizioni e di pace, nel segno della speranza, per il futuro di ogni uomo e ogni donna, di ogni famiglia, popolo e nazione del mondo, come pure dei Capi di Stato e di Governo e dei Responsabili delle religioni. Non perdiamo, infatti, la speranza che il 2016 ci veda tutti fermamente e fiduciosamente impegnati, a diversi livelli, a realizzare la giustizia e operare per la pace. Sì, quest'ultima è dono di Dio e opera degli uomini. La pace è dono di Dio, ma affidato a tutti gli uomini e a tutte le donne, che sono chiamati a realizzarlo."
"Cari giovani, è impresso nella mia memoria lo straordinario incontro che abbiamo vissuto a Rio de Janeiro, nella XXVIII Giornata Mondiale della Gioventù: una grande festa della fede e della fraternità! (...) La prossima tappa del pellegrinaggio intercontinentale dei giovani sarà a Cracovia, nel 2016. Per scandire il nostro cammino, nei prossimi tre anni vorrei riflettere insieme a voi sulle Beatitudini evangeliche, che leggiamo nel Vangelo di san Matteo (5,1-12). Quest'anno inizieremo meditando sulla prima: 'Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli' (Mt 5,3); per il 2015 propongo 'Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio' (Mt 5,8); e infine, nel 2016, il tema sarà 'Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia' (Mt 5,7)."
"Cari giovani, continuiamo il nostro pellegrinaggio spirituale verso Cracovia, dove nel luglio 2016 si terrà la prossima edizione internazionale della Giornata Mondiale della Gioventù. Come guida del nostro cammino abbiamo scelto le Beatitudini evangeliche. L'anno scorso abbiamo riflettuto sulla Beatitudine dei poveri in spirito, inserita nel contesto più ampio del "discorso della montagna". Abbiamo scoperto insieme il significato rivoluzionario delle Beatitudini e il forte richiamo di Gesù a lanciarci con coraggio nell'avventura della ricerca della felicità. Quest'anno rifletteremo sulla sesta Beatitudine: 'Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio' (Mt 5,8)."
Sussidio per la celebrazione della Giornata Mondiale del Malato 2011.